Nella comunione di Gesù eucarestia la missione giovani 2015.

MISSIONE CON E PER I GIOVANI: SCOMMESSA E SFIDA
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Nella comunione di Gesù eucarestia la missione giovani 2015.

Siamo ormai agli sgoccioli di quest’estate 2015 che come arcidiocesi ci vede protagonista nell’ospitare la missione giovani del seminario di Molfetta. Premettendo che sono un ragazzo di terzo anno è un esperienza che mi vedrà in prima persona, per la prima volta, visto che solo il triennio partecipa a questa iniziativa portata avanti dal nostro seminario Pugliese con grande entusiasmo. Per questo mi limiterò a raccontare un po’ della mia esperienza vocazionale legandola a quello che andremo a vivere nella settimana tra il 19 e il 27 Settembre c.a. Sulla scia del brano evangelico di Luca dei discepoli di Emmaus, già proposto anche nel sinodo dei giovani sono riuscito in questi due anni di seminario a Molfetta a rileggere la mia vita con il Vangelo. Penso che ogni storia di chiamato sia una scoperta graduale di colui che c’è stato sempre accanto, ma i nostri occhi non erano stati capaci di riconoscerlo. La solitudine è un’emozione che prima o poi nella vita si sperimenta perché guardando la propria storia si sente sempre più il senso di vuoto e nullità, si cammina senza nessuna consapevolezza e convinzione che Lui sia vivo e operante, ma la storia non finisce così. Il brano dei discepoli di Emmaus è la Parola che ho sentito di più nel cuore perché i personaggi non lo riconoscono subito, ma paradossalmente Gli chiedono di rimanere con loro. Solo nel gesto di amore più eclatante, che pre-figura la croce, cioè lo spezzare il pane, Gesù riesce a fargli aprire gli occhi all’improvviso e permettergli di riconoscerlo come protagonista delle loro storie. E’ in quell’attimo che Gesù entra nei loro pensieri e nei loro occhi e senza indugio riprendono la strada giusta verso Gerusalemme la città santa per eccellenza. Scrivendo nei dettagli il mio partage, cioè il racconto della mia vita, mi sono reso conto che il filo rosso che univa tutto era Gesù Eucarestia non per ultimo l’episodio in Albania l’estate scorsa nel dare la comunione ai malati in maniera straordinaria. La scena più commovente dopo aver visto quella persona anziana e dolorante piangere, fu vederlo inginocchiato con tutti i suoi dolori. Infatti dopo la comunione si voltò a me e un altro seminarista e disse: “Due volte ho pianto nella vita, quando è finito il regime e quando oggi mi avete portato la comunione”. Spero che l’esperienza di Venerdì 25 Settembre, non per altro quasi il centro della settimana possa essere vissuta con la stessa intensità.